Da un articolo di Alessandro Baricco su Vanity Fair. 💗 Di tanto in tanto, poi, mi metto ad ascoltare esploratori reduci da terre di cui ignoro tutto – eppure mie, seppur in modo misterioso. Allora li lascio raccontare: sono storie che vengono da così lontano che il sapere coincide con la leggenda, per me; solo molto tempo dopo torno a interrogarmi sul vero e sul falso, una incombenza che, come si sarà notato, diventa inevitabile in alcune situazioni della vita, non rare, ma per lo più fastidiose. Ascoltare quegli esploratori, invece, è un viaggio. Quest’uomo, per esempio, sa di bambini prematuri – ma veramente prematuri, mi chiarisce: stanno in una mano. Se sopravvivi, con quella falsa partenza, vuol dire che hai una voglia di vivere sovrumana, chiarisce. E in ogni caso può accadere che poi ti trovi a farlo con lo strascico di persistenti patologie. Deficit d’attenzione, autismo, movimenti fisici imperfetti, organi zoppicanti. Hanno qualcosa nel volto, alle volte. Cosa...
Questi giorni parlando con una mamma del nido mi ha detto che suo figlio piange quando deve lavare i capelli. Anche io ho questo problema, appena si nominano “doccia” o “bagnetto” partono inevitabilmente pianti disperati e capricci a non finire. Ci siamo confrontate e scambiate un po’ le varie esperienze e devo riconoscere che lei ne ha escogitate veramente tante pur di cercare di risolvere il problema.. Nelle prossime settimane cercherò di mettere in atto le sue strategie e vedere di trovare la più adatta a noi. ECCO UN ELENCO DI SOLUZIONI PER IL BAMBINO CHE PIANGE QUANDO SI DEVE LAVARE I CAPELLI Provare a bagnare i capelli con un panno umido e non con il getto diretto della doccia per fare in modo che l'approccio sia un po' meno traumatico. Assicurarsi di usare uno shampoo adatto ai bambini, delicato, che non contenga sostanze irritanti. Tenere un asciugamano asciutto a portata di mano, per asciugargli il viso nel caso l'acqua penetrasse negli occhi. Pa...
13 enormi sculture create utilizzando rifiuti di plastica trovati in mare o sulla spiaggia. Il merito dell'iniziativa è di Washed Ashore, un'organizzazione dell'Oregon che ha creato gran parte delle sculture marine e di Xandi Krenzeder per lo squalo tigre e la sirenetta. Le opere create con rifiuti per cercare di sensibilizzare e ricordare l'uso eccessivo che la società fa di materie plastiche. fonte
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