Ho scelto di vivere


Alcuni dicono che il tempo guarisca tutte le ferite, ma purtroppo non è così.. Il dolore può diminuire ma le cicatrici non se ne vanno mai.


Quando sentivo parlare di donne maltrattate dal proprio compagno, fidanzato o marito mi veniva spontaneo pensare: ma perché non lo ha lasciato? Perché non è scappata via? Pensieri normali, ma purtroppo finché non ci si finisce dentro non lo si può capire .. e io l'ho capito a mie spese.


E' passato quasi un anno da quando ho avuto la forza di decidere di amare me stessa e dire addio ad una persona che amavo follemente ma che mi stava distruggendo psicologicamente,  togliendomi autostima e  voglia di vivere.

Ci presentarono amici in comune.  Inizialmente non fu il classico amore a prima vista;  fisicamente non sembrava nemmeno il mio tipo, ma decisi di uscire con lui perchè era molto simpatico, estroverso, allegro, al contrario di me che sono una gran timida. Proprio questi aspetti del suo carattere così diverso dal mio mi fecero capitolare e nel giro di poche uscite  l'amore scoppiò.
Messaggi e telefonate, parole colme di passione , promesse d'amore, fiori, piccoli pensieri, cene  romantiche e dolci sorprese.
Dopo pochi mesi avevo conosciuto già gran parte dei suoi parenti e mi ero quasi stabilizzata a casa sua.
I problemi non tardarono ad arrivare, la prima litigata stupida mi rivelò un lato del suo carattere che non avevo mai visto, da agnellino si trasformò in lupo, cambiando radicalmente e mostrandomi il suo essere violento.
Spesso era nervoso e insoddisfatto per via del lavoro , e la sera quando tornava a casa scatenava la sua rabbia , tutto il rancore e il suo disprezzo lo riversava su di me.

Io nel frattempo, per far contento lui, avevo lasciato il mio lavoro precario (troppo lontano da casa sua) e mi ero trasferita definitivamente nel suo appartamento, ma questo non bastava, perchè secondo lui, avrei dovuto darmi da fare ancora di più per cercare un nuovo impiego e per contribuire alle spese della casa.
Mentre nel primo anno c'erano sporadiche litigate, normali come nella vita di tutte le coppie, l'anno successivo è stato quello dove i limiti si sono superati abbondantemente, dove la tolleranza era pari a zero, dove ogni minima cosa era un pretesto per litigare, e i nostri litigi finivano quasi sempre con lui che  sbraitava  e mi insultava fino a cacciarmi di casa, anche in piena notte.
Ma il giorno dopo tornava alla carica scusandosi e dicendomi che non avrebbe più avuto certi atteggiamenti, che ero l'amore della sua vita e che senza di me non poteva stare.
Io intanto stavo distruggendo me stessa, evitavo ogni tipo di discussione dandogli ragione e cercando di fare quello che secondo lui era giusto per me e per noi.
Un giorno scoprì che da parecchi anni era in cura da uno psicologo, che prendeva ansiolitici e antidepressivi, allora cercai di impormi ancora più  pazienza con la speranza che fosse solo un brutto periodo e che sarebbe passato.


Ogni volta che mi gridava contro, ogni volta che mi strattonava, ogni volta che mi offendeva, ogni volta che mi lasciava perché non  rispecchiavo i suoi canoni di compagna perfetta colpevolizzavo me stessa, il senso di inadeguatezza che mi aveva fatto nascere dentro era destavate.
Io, per lui, non ero all’altezza di far nulla,  così un giorno, mi convinse che ero io che avevo bisogno di aiuto e non lui, che ero io la problematica piena di blocchi e di paure e quindi mi portò dal suo terapeuta per diverse sedute..
Le cose degenerarono  piano piano nell'arco di tutto l'anno, in seguito venni a sapere che quello che credevo l'uomo della mia vita era affetto da un disturbo borderline di personalità.

Iniziai a stancarmi sempre di più di lui, delle sue grida, delle sue scenate in mezzo alla gente, delle umiliazione e di questo suo alzare la voce per un nonnulla ma soprattutto di quello che ero diventata, mi stavo distruggendo e logorando.

Poi all'ennesima litigata ho fatto le valigie e ho detto basta a quell' amore malato, a quella storia fatta di pianti, strattoni, urla, dove il rispetto non c'era.
E fu in quel preciso istante che mi senti libera come se avessi tolto dallo stomaco e dal cuore un masso gigante.. 
Stavo bene!
Avevo finalmente capito che la storia non poteva più funzionare, dico finalmente perchè da mesi cercavo di raccontarmi versioni alternative. Volevo convincermi che ci fosse ancora qualche speranza.
Forse quel grande amore che credevo ci fosse fra noi due, non è mai esistito.

Ho vissuto per due anni in un clima di disapprovazione continua, dove qualsiasi atteggiamento o comportamento veniva ritenuto sbagliato, inadatto.
Ma ora ho voglia di VIVERE e stare bene !!


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