In arrivo il vino per vegani
Io non sono vegetariana e per il momento non ho intenzione neanche di diventarlo, ma questa notizia mi è piaciuta molto. Mi piace il buon vino, e uno dei piaceri che mi concedo in certe occasioni, è proprio di sorseggiarne un calice, che sia a un aperitivo o a una cena fra amici.
Sebbene il vino provenga dalla fermentazione dell'uva, non è sempre alla portata di tutti, soprattutto di coloro che hanno adottato questo stile di vita.
Spesso la produzione di questa bevanda include sostanze di origine animale, come la caseina o l'albumina d'uovo.
A certificare che il vino per vegetariani non sia un vino con tracce di latte saranno l' Associazione Vegetariana Italiana (Avi) in collaborazione di Valoreitalia, uno dei principali certificatori di vino, e rilasceranno un'apposita certificazione.
La certificazione sarà solo volontaria, ovvero raggrupperà quelle aziende vinicole che consapevolmente decideranno di sottoporsi ai criteri dell' Avi.
Lo spiega Pietro Bonato, consigliere di Valoritalia:
"Si tratta di una certificazione volontaria: noi faremo le verifiche e poi, una volta che il produttore l'avrà superata, sarà l' Avi a rilasciare l'autorizzazione all'utilizzo del marchio. E' un passo avanti per chi vuol "bere vegetariano", perchè è la prima certificazione ottenuta con la verifica di un organismo terzo competente e affidabile e non con una semplice autocertificazione".
Sebbene il vino provenga dalla fermentazione dell'uva, non è sempre alla portata di tutti, soprattutto di coloro che hanno adottato questo stile di vita.
Spesso la produzione di questa bevanda include sostanze di origine animale, come la caseina o l'albumina d'uovo.
A certificare che il vino per vegetariani non sia un vino con tracce di latte saranno l' Associazione Vegetariana Italiana (Avi) in collaborazione di Valoreitalia, uno dei principali certificatori di vino, e rilasceranno un'apposita certificazione.
La certificazione sarà solo volontaria, ovvero raggrupperà quelle aziende vinicole che consapevolmente decideranno di sottoporsi ai criteri dell' Avi.
Lo spiega Pietro Bonato, consigliere di Valoritalia:
"Si tratta di una certificazione volontaria: noi faremo le verifiche e poi, una volta che il produttore l'avrà superata, sarà l' Avi a rilasciare l'autorizzazione all'utilizzo del marchio. E' un passo avanti per chi vuol "bere vegetariano", perchè è la prima certificazione ottenuta con la verifica di un organismo terzo competente e affidabile e non con una semplice autocertificazione".
Commenti
Posta un commento