REFLUSSO


La mia bimba ha sofferto di reflusso fisiologico per cinque mesi e per cinque mesi non ha mai dormito più di un'ora di fila,  stava volentieri in braccio dritta perché riusciva a digerire meglio e 24 ore su 24 era infastidita da questi acidi che risalivano.
Per fortuna ora sta passando l'incubo anche se non è stato facile. Per ben due volte ci siamo presi un tale spavento che penso ce lo ricorderemo per il resto dei nostri giorni.
In quelle due occasioni gli acidi  le sono andati di traverso  e abbiamo dovuto eseguire la manovra di disostruzione perché aveva cambiato colore e sembrava facesse fatica a prendere fiato. Non lo auguro a nessun genitore.


Ho raccolto qui qualche informazione presa dal web .

Il reflusso gastroesofageo, è un disturbo molto comune nei bambini, soprattutto nei primi mesi di vita.
E' la risalita del materiale acido proveniente dallo stomaco. A favorire i rigurgiti nei neonati intervengono vari fattori: prima di tutto la loro alimentazione, prevalentemente liquida, il fatto che stanno quasi sempre in posizione sdraiata, e l'immaturità del cardians, la valvolina che collega lo stomaco all'esofago e che ha il compito di impedire la risalita di cibo nello stomaco.

Il reflusso in questi primi mesi di vita è legato anche alla crescita cerebrale. Si suppone che dal cervello vi sia il segnale che impartisce "ordini" allo stomaco e alle funzioni digestive. La zona del cervello che controlla la digestione, controlla anche la respirazione e la temperatura. I neonati, soprattutto i prematuri, non hanno un grande controllo sul corpo, non sorprende allora che i bambini abbiano problemi di "controllo" sull'apparato digerente, o il coordinamento di tutte quelle azioni necessarie per mangiare e respirare allo stesso tempo.

E' necessario sapere che esistono tre tipi di reflusso: il reflusso fisiologico, il reflusso sintomatico e il reflusso patologico.


Il reflusso fisiologico è ciò che colpisce la maggior parte dei neonati sani e che non deve destare alcun allarme, se il piccolo, nonostante i rigurgiti, ha voglia di mangiare, cresce regolarmente, è tranquillo, dorme la notte e bagna circa sei pannolini al giorno emettendo anche feci, non c’è motivo di preoccupazione. Questo disturbo di solito scompare verso i sette mesi con l’introduzione dei cibi solidi, il pieno sviluppo della valvola del cardias e quando il piccolo impara a stare seduto.
Il reflusso funzionale o sintomatico si ha quando gli episodi di reflusso sono molto frequenti ma non influiscono sulla crescita e sullo stato di salute generale del bambino. Il piccolo oltre a rigurgitare, ha anche episodi di vomito che possono manifestarsi fino ad un decina di volte al giorno, subito dopo la poppata o a distanza di qualche ora. Questo tipo di reflusso si cura con delle semplici regole alimentari e di comportamento. Per essere più chiari bisognerà mettere a dormire il bambino sulla schiena, in posizione leggermente rialzata, quasi seduta, ciò aiuta ad alleviare il reflusso. E per quanto riguarda il mangiare sarà bene sostituire il suo latte con un latte ispessito un prodotto al quale sono stati aggiunti alcuni addensanti.che servono a renderlo più denso e a impedirne la risalita in esofago. Sarà bene anche non stringere troppo il pannolino, ciò potrebbe stimolare il rigurgito. Questo tipo di reflusso scompare da solo, leggermente più avanti con l’età verso i diciotto mesi.
Il reflusso patologico comporta tutta una serie di sintomi tipici, il piccolo si rifiuta di mangiare, non cresce in modo regolare, è anemico, vomita spesso, ha frequentemente il singhiozzo e piange spesso. Inoltre a questi sintomi si possono associare anche asma, laringospasmo, difficoltà di respirazione, irritabilità, pianto notturno e difficoltà nel dormire. La discriminante che permette di distinguere il reflusso sintomatico da quello patologico è il peso del bambino e il suo ritmo di crescita, nel caso in cui il neonato arresti lo sviluppo, ci troviamo davanti ad un reflusso patologico che alla lunga può portare alla malattia del reflusso gastroesofageo (malattia rara ma che richiede accertamenti poiché le regole alimentari e gli antiacidi non friducono i sintomi).
Nel caso in cui il reflusso sia patologico, quando il cibo risale verso lungo l’esofago porta con se i succhi gastrici che possono alterarne la mucosa irritandola, arrossandola, provocando edema o addirittura vere e proprie ulcere, ciò provoca dolore, pianto, nervosisimo nel neonato. In questi casi più gravi il pediatra valuterà la necessità di eventuali terapie e se necessario prescriverà degli antiacidi per alleviare i sintomi del disturbo.
Come accorgervi se il vostro bimbo ha il reflusso?

L'elenco che segue fornisce una visione generale di alcune delle indicazioni che possono essere osservate nel neonato con il problema del reflusso gastrico. Un bambino con reflusso non necessariamente manifesta tutti i sintomi, tuttavia questi sono i più comuni:

Irritabilità / pianto / urla
Vomito / rigurgiti
Singhiozzo
Pianto, lamento, suoni emessi con tono rauco
Problemi di alimentazione, ad esempio, rifiuto di cibo scarso appetito, nonostante sia orario di mangiare,
pianto durante o dopo la poppata,
sonno inquieto, insonnia,
problemi respiratori, ad esempio, soffocamento, affanno / tosse,
infezioni
ritardo nella crescita
infezioni orecchio, gola
congestione, sensazione di freddo
Come comportarsi in presenza del reflusso?

1. Tenere il bambino in posizione verticale per almeno 30 minuti dopo una poppata.

2. Utilizzare un imbracatura che permetta di tenere il bambino in posizione verticale, pur continuando a poter fare le nostre attività quotidiane.

3. Tenere sollevato il capo del bimbo nella culla.

4. Evitare movimenti troppo vigorosi che possano far sobbalzare il bambino.

5. Cambiare il pannolino prima della poppata. Evitare il sollevamento delle gambe troppo in alto, meglio se girate di lato, se possibile.

6. Evitare eventuali indumenti troppo stretti intorno alla vita: pannolini, o altri abitini.

7. Evitare di forzare il bambino a mangiare, attendere la prossima poppata.

8. Se il bambino è alimentato dal biberon, può essere utile cercare una formula anti-reflusso, o un ipoallergenico.

9. Evitare gli alimenti che possono aggravare il reflusso, come agrumi, pomodoro, cibi grassi, cioccolato (caramelle e bevande gassate che ovviamente non sono somministrabili a bambini piccoli).

10. Alcuni bambini possono soffrire di reflusso causato da intolleranze alimentari, può essere necessario capire cosa limitare o evitare nella dieta. Se si sospetta che qualche alimento possa essere responsabili delle condizioni del bimbo allattato al seno, è essenziale discuterne immediatamente con un medico.

Cura reflusso neonati

Il trattamento del reflusso dipende dai sintomi e dall'età. Per alcuni bambini può non essere necessario alcuna cura o trattamento perché spesso il reflusso scompare da sé. In questi casi il neonato potrebbero aver solo bisogno di un'alimentazione con aggiunta a base di cereali e di essere tenuto in posizione verticale dopo aver mangiato.

Potrebbe essere necessario anche modulare le poppate per diminuire le possibilità di rigurgito. Se si sospetta un'allergia alimentare, cambiare la formula alimentare del bambino o al dieta alimentare della mamma.

Quando un bambino è a disagio, ha difficoltà a dormire o mangiare, o non cresce, vi può essere il bisogno di assumere dei farmaci per ridurre la quantità di acido nello stomaco, da stabilire con il pediatra. Tuttavia, la maggior parte dei bambini non ha bisogno di farmaci e superare il reflusso a partire dal 1° o dal 2° anno di età.  

Quando preoccuparsi?

Quando il disturbo da "transitorio" diviene una malattia patologica vera e propria - la malattia da reflusso gastroesofageo - che richiede l'intervento medico e una più approfondita valutazione diagnostica. Circa 1 su 300 neonati presenta segni e sintomi di reflusso gastroesofageo, più comune nei bambini con disturbi neurologici. I segnali che si manifestano possono essere diversi anche più complicati che riguardano il rigurgito persistente con complicazioni quali: ritardo di crescita, esofagite, dispnea, polmonite, sinusiti croniche, ecc.

Se allattati al seno i neonati hanno dimostrato di avere meno problemi di reflusso rispetto a chi viene alimentato artificialmente. Il latte umano è più facilmente digerito ed eliminato rapidamente. Questo è importante perché qualsiasi ritardo o problema digestivo e intestinale può aggravare il reflusso. Minor tempo il latte passa nello stomaco, inferiori sono anche le probabilità di tornare su per l'esofago. Il latte naturale può essere anche meno irritante per l'esofago rispetto a quello artificiale.

Intolleranze alimentari, reazioni allergiche che causano difficoltà digestive nei bambini

Alcuni bambini hanno difficoltà a digerire alcuni cibi ai quali reagiscono male a livello di digestione. I problemi alimentari sembrano essere particolarmente comuni nei bambini che non si liberano dei problemi di reflusso gastrico nei primi 12-18 mesi come da norma. In questi casi è spesso presente in famiglia una storia di complicazioni dovute alle allergie o intolleranze alimentari.
In circa un terzo dei casi, il reflusso può essere scatenato da un’allergia alle proteine del latte vaccino: se la terapia di posizionamento non è efficace, in particolare in caso di sintomi allergici concomitanti o familiarità per patologie allergiche, può essere opportuno tentare, su consiglio del pediatra, una sospensione degli alimenti contenenti le proteine del latte vaccino. Si potrà quindi ricorrere a latti specifici, come gli idrolisati, per un periodo di 2-3 settimane. Se non si notano miglioramenti in questo lasso di tempo, si torna alla formula normale. Un altro intervento che può essere preso in considerazione, anche se non esistono evidenti prove di efficacia a livello scientifico, è ricorrere al latte anti-reflusso, più denso rispetto alle formule tradizionali. Nei bambini più grandicelli, infine, è importante intervenire sull’alimentazione, eliminando dalla dieta bevande gassate o che contengano caffeina, come la coca cola, e alimenti come il cioccolato e i cibi piccanti. 

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