IL GIOCO 24-36 MESI

GIOCO SENSOMOTORIO Si consolidano l’arrampicata, la caduta libera, il salto in profondità. Compaiono i primi giochi di abilità motoria


A partire dal terzo anno di vita il bambino esprime in tanti modi la consapevolezza acquisita di “essere Io”. Dal riferirsi a sé chiamandosi per nome, all’uso dei pronomi “Io” e “Tu”, al primo disegno di sé: una forma chiusa, che rappresenta un dentro separato da un fuori, in cui man mano prenderanno “vita”, a partire dal volto, le parti del corpo. Le esperienze di gioco continuano a supportare lo sviluppo dell’identità sia a livello sensomotorio che simbolico: il bambino manifesta il suo sentirsi “Io” affermando se stesso nell’interazione con gli altri e verso gli oggetti.
A partire dai tre anni il movimento del bambino, oltre alla dimensione del puro piacere e della conoscenza del proprio corpo, sarà sempre più finalizzato all’affermazione di sé, alla conquista di abilità motorie e alla competizione.


GIOCO SIMBOLICO Il “facciamo finta di…” in cui spazi, relazioni, personaggi, vicende immaginarie prendono vita  tramite il corpo, l’azione, la parola. Messa in scena improvvisata di piccole storie.

I suoi contenuti vanno dalla realtà quotidiana (mangiare, dormire, relazioni familiari, animali) alla realtà fantastica (mostri, sogni, avventure) ed emozionale (paure, desideri, piacere). I bambini “mettono in scena” i propri vissuti interiori e grazie al gioco li possono elaborare ed integrare, anche in riferimento ai bisogni di rassicurazione e alle spinte aggressive. Il gioco simbolico è quindi essenziale nello sviluppo emotivo del bambino e attraverso esso: • continua e si consolida l’acquisizione dell’identità non più nella dimensione corporea (gioco sensomotorio) ma in quella più propriamente psichica. Il bambino facendo finta di essere genitore, pompiere, dottoressa, drago, principe, fata, strega, mostro, astronauta... definisce la propria identità giocandola in tante forme e modi possibili. • si consolida l’identità di genere, maschile e femminile. È il momento in cui i giochi delle bambine si differenziano spontaneamente da quelli dei maschi e nascono i primi raggruppamenti.
Questi sono i temi principali che compaiono spontaneamente nei giochi simbolici di tutti i bambini:
La casa La casa ha la caratteristica di dividere lo spazio in due parti: individua un dentro separato da un fuori. Per questo rappresenta il primo simbolo del corpo (un “Io” separato da un non-”Io”) e la sua comparsa nel gioco spontaneo segna un passaggio fondamentale nello sviluppo del bambino intorno ai tre anni. Quello che nel gioco proto-simbolico veniva solo agito e vissuto (i bambini entravano nello scatolone) ora nel gioco simbolico viene esplicitato (i bambini usano lo scatolone facendo finta che sia la casa). Qualunque oggetto contenitore reale o costruito dal bambino può diventare casetta, tana, capanna, castello...
Le “armi” identificano il contenuto del corpo, quello che è dentro il bambino, con le caratteristiche della forza, della potenza e dell’invincibilità. Essendo prolungamenti del proprio corpo (la spada viene tenuta in mano, la freccia viene lanciata...) rappresentano una parte di sé che viene lanciata fuori e conquista lo spazio. È un tema maggiormente ricercato dai bambini maschi, che rimanda a una più ampia identificazione con la figura maschile nel suo essere grande, forte, potente. La valenza distruttiva che le armi hanno nella realtà non si manifesta nel gioco: quando un bambino spara e simbolicamente uccide o ferisce o imprigiona l’altro, vuole che resusciti, guarisca o si liberi velocemente, per potergli sparare o catturare ancora e continuare il gioco di dimostrare la sua potenza. È quindi un gioco sulla positività di sè e non sulla distruzione. Un oggetto non strutturato è quello più adatto a diventare “arma” perché il bambino lo può trasformare con la sua immaginazione. Anche se la valenza è la stessa, è diverso far finta di sparare con un tubo di cartone o un ramoscello piuttosto che con una “vera” pistola giocattolo. Nel primo esempio l’accento è posto completamente nell’azione simbolica, nel secondo c’è anche una suggestione visiva che mantiene un forte legame con la realtà.

I MEZZI DI TRASPORTO

Nel gioco macchine, barche, aerei, astronavi, tappeti volanti possono diventare simboli: • del corpo contenente l’Io, come la casa. In qualsiasi mezzo di trasporto è possibile riconoscere un dentro e un fuori e quindi il bambino può entrare dentro o salire sopra.• del contenuto positivo del corpo, come le armi. Infatti evocano l’idea di velocità e quindi di potenza e nel gioco i bambini li usano per far finta di andare a lavorare, sulla luna, su un’isola del tesoro in mezzo al mare, per fare una gara... Il modo in cui i mezzi di trasporto compaiono nel gioco spontaneo ci svela se i bambini pongono maggior attenzione nel creare la struttura e farsene contenere o nell’azione di conquista dello spazio “fuori”. Inoltre i mezzi di trasporto hanno anche una valenza sensomotoria (trascinare, spingere, dondolare) e tonico-emozionale (essere trascinati, dondolati, portati).

GIOCHI DI RUOLO

Ci si riferisce ai travestimenti o all’impersonificazione di vari personaggi, fantastici, familiari o sociali e all’imitazione degli animali. La scelta dei ruoli e le modalità con cui vengono giocati sono intimamente connessi alla sfera emotiva del bambino. Essi rispondono ai bisogni che in un dato momento sono prevalenti: di rassicurazione, di affermazione di sé, di dominio (della paura, dell’altro...), di accudimento (curare e farsi curare)... E il “lupo”?

È naturale che i bambini chiedano a mamma e papà di giocare al lupo: essere inseguiti e catturati e poi, con il tempo, diventare essi stessi il lupo che insegue e cattura. Nei giochi spontanei ci sono sempre animali feroci e prede, dottori e maghi, mostri e nemici, prigionieri e feriti: “buoni” e “cattivi”. L’importante è che il bambino riesca a giocare entrambi i ruoli. Per sperimentare che dentro di sé ci sono “aspetti positivi” e “aspetti negativi” e questi ultimi, possono essere espressi ed integrati attraverso il gioco e nel gioco.
GIOCO DI RAPPRESENTAZIONE Giochi di manualità e di costruzione, giochi di modellaggio, giochi grafico-pittorici alimentati dalla capacità immaginativa.
Verso i tre anni il bambino manifesta la sua crescente abilità manuale e ideativa interessandosi anche a giochi in cui la dimensione corporea globale è meno coinvolta. In tali attività l’azione non viene compiuta direttamente ma viene rappresentata attraverso varie forme, dalle più concrete (costruzioni) alle più astratte (disegno e narrazione).


DA 0 A 36 MESI - IL RIEPILOGO DEL GIOCO

0-2    MESI    gioco tonico emozionale
2-6    MESI    gioco tonico emozionale
6-12  MESI    gioco proto simbolico
                       gioco sensomotorio
12-24 MESI   gioco proto sembolico
                       gioco sensomotorio
                       gioco simbolico
24-36 MESI   gioco simbolico
                       gioco sensomotorio
                       gioco di rappresentazione


E DOPO I 36 MESI....

Ci siamo!
Il mezzo di trasporto che abbiamo costruito è ora completo: ha tutto quello che serve al bambino e alla bambina per affrontare le nuove esperienze che si prospettano nel gruppo dei pari. Certo è completo, ma non ancora definito: si arricchirà e trasformerà per tutta l’infanzia e oltre... Tutte le modalità di gioco che abbiamo incontrato continueranno a essere presenti e ad integrarsi; il gioco di rappresentazione occuperà uno spazio sempre maggiore nell’esperienza del bambino, manifestandosi in forme più complesse. Ogni bambino avrà un proprio modo di giocare e, pur mantenendo le medesime componenti, il mezzo di trasporto di ciascuno sarà “unico e speciale” nei tempi e nei modi del suo formarsi e trasformarsi.


Da il libro gioco 2013-2014

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